sabato 1 gennaio 2011

Vento, Le origini.

Le varie zone della Terra sono sottoposte ad una differente pressione atmosferic: più l'aria è pesante, maggiore è la pressione atmosferica. La pressione, a sua volta, dipende dalla temperatura e dall'umidità. Se la temperatura sale, la pressione diminuisce; se scende, la pressione aumenta. Se l'umidità aumenta l'aria si fa leggera, se invece cala, l'aria si appesantisce.
Le masse d'aria tendono a spostarsi dalle zone di alta pressione a quelle di bassa pressione. Questi spostamenti d'aria sono appunto i venti, dovuti al mutare dell'umidità e della temperatura.
Lo schema generale della circolazione atmosferica segue un meccanismo di circolazione termica a circuito chiuso chiamato cellula di Hadley, dal nome del suo scopritore, George Hadley, studioso del XVIII secolo. L'aria dell'equatore, fortemente riscaldata dal Sole, tende a salire formando una corrente ascensionale e lasciando sotto di sé una zona di bassa pressione. Una volta salita, l'aria si raffredda e si sviluppano le piogge caratteristiche del clima umido delle zone equatoriali. Perso il vapore acqueo e divenuta fredda, l'aria ridiscende a nord e a sud dell'equatore, in due fasce simmetriche di altra pressione (alte pressioni subtropicali).
Quindi, generalizzando, si possono distinguere zone di alta pressione in corrispondenza delle regioni polari e di quelle subtroplicali, e zone di basse pressioni nelle regioni equatoriali e temperate. La differenza tra le alte pressioni subtropicali e le depressioni equatoriali dà origine a uno spostamento d'aria verso l'equatore. Il risultato dell'equilibrio di queste forze sono gli alisei.
Gli alisei hanno direzione e velocità più o meno costanti e soffiano da nord-est nell'emisfero boreale e da sud-est nell'emisfero australe. Se la Terra non girasse su se stessa i venti si muoverebbero da nord e da sud in direzione dell'equatore, ma a causa del moto di rotazione terrestre da ovest verso est, vengono deviati (forza di Coriolis).
Dalle zone delle alte pressioni subtropicali partono venti verso le zone temperate, i cosiddetti venti occidentali. Dalle regioni polari, che sono zone di alta pressione, soffiano dei venti molto freddi (venti polari), diretti verso le zone temperate. I venti occidentali caldi e i venti polari freddi convergono in una zona chiamata fronte polare, caratterizzata da abbondanti precipitazioni.
Ci sono venti che cambiano direzione nel corso dell'anno: i monsoni. Per sei mesi soffiano dal mare verso il continente e per il resto dell'anno spirano da terra verso l'oceano. Altri venti sono solo locali e variabili, cioè non soffiano costantemente come gli alisei: quelli che più interessano l'Italia sono lo scirocco (vento caldo che arriva dall'Africa), il libeccio (da sud-ovest), il maestrale (dalla Francia), la tramontana (da nord).

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