Con un diametro di 1.300 volte quello del Sole è la più grande stella gialla e una delle dieci stelle più grandi finora mai individuate. Gli astronomi l'hanno battezzata con la sigla HR5171A. L'annuncio della scoperta è stato pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics.
Ad individuarla, utilizzando il telescopio Vlti (Very Large Telescope
Interferometer) dell'European Southern Observatory (Eso), è stato un
gruppo internazionale di ricercatori coordinato da Olivier Chesneau
dell'Osservatorio francese della Costa Azzurra.
La stella ipergigante fa parte di un sistema stellare doppio, con la
seconda componente così vicina da essere in contatto con la stella
principale.
«HR5171A e la sua compagna sono così vicine che quasi si
toccano e l'intero sistema assomiglia a una gigantesca arachide.» ha
detto Chesneau. Gli astronomi hanno osservato che la compagna compie una
rivoluzione intorno a HR5171A ogni 1.300 giorni, è più piccola e solo
leggermente più calda.
La temperatura superficiale di HR5171A è di circa 5.000 gradi
centigradi. «La compagna che abbiamo trovato è molto significativa -
aggiunge Chesneau - in quanto può avere un'influenza sulla sorte di
HR5171A, per esempio strappandole gli strati esterni e modificandone
l'evoluzione». La stella scoperta è il 50% più grande della famosa
supergigante rossa Betelgeuse ed è circa un milione di volte più
luminosa del Sole. «Se mettessimo HR5171A al posto del nostro Sole la
sua massa includerebbe l'orbita di Giove», spiega Fabrizio Massi
dell'Osservatorio Astrofisico di Arcetri dell'Istituto Nazionale di
Astrofisica (Inaf).
Le stelle ipergiganti gialle sono molto rare, se ne conoscono solo una
dozzina nella nostra galassia e l'esempio più noto è Rho Cassiopeiae.
«Queste stelle sono rare perchè la loro vita è molto breve in quanto le
reazioni al loro interno sono immense.» commenta Massi. Quelle più
grandi finora scoperte hanno un diametro intorno a 1700 volte il Sole
«ma la loro vita si misura in milioni, se non in centinaia di migliaia
di anni, - conclude - mentre normalmente la vita di una stella più
piccola dura miliardi di anni».
Nonostante la sua grande distanza, di circa 12.000 anni luce dalla
Terra, AR5171A può essere vista ad occhio nudo da persone con una vista
molto acuta. Gli astronomi per individuarla hanno usato una tecnica
chiamata interferometria ossia combinando insieme la luce raccolta da
piccoli telescopi in modo da formarne uno teoricamente gigantesco con un
diametro di circa 140 metri.
mercoledì 12 marzo 2014
domenica 9 marzo 2014
Pericolo crolli delle falesie, chiusi 13 chilometri di coste nel Salento
Alcune tra le spiagge e le località più belle, famose e frequentate
della costa salentina, dalla pineta di Torre dell'Orso a Torre
Sant'Andrea, dalla spiaggia delle Fontanelle alla Grotta della poesia,
sono state chiuse da un'ordinanza della Capitaneria di porto. Niente
bagni su quasi tutto il tratto tra Melendugno e Otranto, e vietati anche
la navigazione, la sosta, l'ancoraggio, la pesca e le immersioni per il
pericolo di crolli delle falesie.
Secondo quanto riporta l'edizione di Bari di Repubblica, "la linea rossa segnata vicino la costa è quasi ininterrotta, dal confine nord tra i territori di Melendugno e Vernole, Torre Specchia, passando per la zona della Caciulara, poi la spiaggia più grande e popolare di San Foca: Le Fontanelle. E ancora, l'area a sud del porto, in località Li Marangi e più giù fino all'ex Regina Pacis. E poi l'intera area di Roca vecchia, gioiello salentino in cui era possibile fare i bagni tra i resti archeologici risalenti all'età del Bronzo e nella conca della Madonna della Poesia, passando poi per una vasta zona di Torre dell'Orso e l'intera linea di Torre Sant'Andrea".
Già nei mesi scorsi il dissesto idrogeologico della zona aveva spinto l'amministrazione comunale di Melendugno (cittadina che sta conducendo da tempo una battaglia contro l'ipotesi di approdo del gasdotto proveniente dall'Azerbaijan) a chiudere, almeno parzialmente, diversi tratti di litorale. E ora l'intervento della Capitaneria li estende, senza porre alcun limite temporale: in pratica, quest'estate in tutta la zona il turismo sarà molto difficile. e il sindaco di Melendugno, Marco Potì, ha già chiesto l'istituzione di un tavolo tecnico per evitare "la chiusura indiscriminata di quasi 13 km di costa".
Secondo quanto riporta l'edizione di Bari di Repubblica, "la linea rossa segnata vicino la costa è quasi ininterrotta, dal confine nord tra i territori di Melendugno e Vernole, Torre Specchia, passando per la zona della Caciulara, poi la spiaggia più grande e popolare di San Foca: Le Fontanelle. E ancora, l'area a sud del porto, in località Li Marangi e più giù fino all'ex Regina Pacis. E poi l'intera area di Roca vecchia, gioiello salentino in cui era possibile fare i bagni tra i resti archeologici risalenti all'età del Bronzo e nella conca della Madonna della Poesia, passando poi per una vasta zona di Torre dell'Orso e l'intera linea di Torre Sant'Andrea".
Già nei mesi scorsi il dissesto idrogeologico della zona aveva spinto l'amministrazione comunale di Melendugno (cittadina che sta conducendo da tempo una battaglia contro l'ipotesi di approdo del gasdotto proveniente dall'Azerbaijan) a chiudere, almeno parzialmente, diversi tratti di litorale. E ora l'intervento della Capitaneria li estende, senza porre alcun limite temporale: in pratica, quest'estate in tutta la zona il turismo sarà molto difficile. e il sindaco di Melendugno, Marco Potì, ha già chiesto l'istituzione di un tavolo tecnico per evitare "la chiusura indiscriminata di quasi 13 km di costa".
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Trema la Sicilia: scossa di terremoto tra le province di Messina e Catania
Una scossa di terremoto di magnitudo 4 è stata registrata alle 21:52 nel
nordest della Sicilia, tra le province di Messina e Catania. Secondo i
rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv),
il sisma ha avuto ipocentro a 36,8 km di profondità ed epicentro in
prossimità dei comuni messinesi di Floresta, Raccuja, Santa Domenica
Vittoria, Tortorici e Ucria.
Si tratta della terza e più forte scossa registrata nella zona, il distretto sismico dei Monti Nebrodi, negli ultimi due giorni. Molte le chiamate di cittadini allarmati arrivate alla Protezione civile della Sicilia, che tuttavia non ha registrato al momento nessuna segnalazione di danni a persone o cose. La scossa è stata avvertita distintamente anche nel Siracusano e nel Catanese.
Si tratta della terza e più forte scossa registrata nella zona, il distretto sismico dei Monti Nebrodi, negli ultimi due giorni. Molte le chiamate di cittadini allarmati arrivate alla Protezione civile della Sicilia, che tuttavia non ha registrato al momento nessuna segnalazione di danni a persone o cose. La scossa è stata avvertita distintamente anche nel Siracusano e nel Catanese.
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