giovedì 25 aprile 2013

Lariosauro, il mostro che vive nel Lago di Como

Chi non conosce la leggenda del Mostro di Loch Ness? Il fantomatico animale che infesterebbe il lago di Loch Ness – appunto – in Scozia è una leggenda che si tramanda da secoli, tra avvistamenti presunti, smentite e pellegrinaggi di migliaia di turisti ogni anno. Ebbene, magari meno famoso, meno affascinante, ma anche noi italiani abbiamo il nostro Nessie. Che si trova – o troverebbe – nel Lago di Como. E, di conseguenza, non poteva non avere il nome di Lariosaurus


Il Lariosauro fa la sua prima apparizione molto più recentemente rispetto a Nessie – avvistato nel 565 -, quando i giornali locali nel 1946 parlarono di un mostro che abitava le acque del lago lombardo. L'avvistamento sarebbe avvenuto al Pian di Spagna e si parlò di un animale squamoso lungo diversi metri. Il nome Lariosauro venne immediatamente collegato al “mostro”, rifacendosi a un rettile preistorico che era realmente esistito in quelle zone millenni fa. C'è chi pensa che l'attuale mostro sia un'evoluzione sopravvissuta nei millenni del vecchio Lariosaurus e alcune delle descrizioni avvenute effettivamente ricordano il rettile preistorico. A creare il collegamento il fatto che il primo esemplare di Lariosaurus venne scoperto proprio nel Lago di Como a metà dell'800 e l'immaginario collettivo ha voluto far rivivere questo mostro preistorico anche ai giorni d'oggi.
Dal 1947, soprattutto negli anni '50, furono diversi gli avvistamenti del Lariosauro, anche se ogni volta la descrizione del mostro differiva notevolmente. Si passò da un animale di circa 80 centimetri e dalla somiglianza con un'anatra a enormi mostri, in alcuni casi – come nel 1957 – con il volto somigliante a un coccodrillo.
Ricercatori hanno provato a cercare il mostro, ma a oggi resta un personaggio più mitologico che reale. Anzi, probabilmente gli avvistamenti – se reali – hanno riguardato semplici animali tipici delle acque di lago. Giorgio Castiglioni, ricercatore che ha analizzato i casi più eclatanti, ha parlato di un luccio, di un'anguilla particolarmente grande, o anche di una lontra, che l'immaginazione fervida del popolo ha facilmente trasformato in mostri marini.
Dunque, tanta fantasia, ma che si è facilmente trasformata in realtà. Una realtà che ha una sua fanpage su Facebook, che ha trovato sbocco nell'editoria, con diversi libri che ne raccontano le gesta e, altri, che partendo dalla leggenda del Lariosauro si sono trasformati in romanzi di successo. Non mancano, come sempre, anche gli sviluppi turistici. Sul Lago di Como ci sono musei, associazioni degli amici del Lariosauro, vengono organizzati convegni e, ovviamente, gite sul lago nella speranza di nuovi – improbabili – avvistamenti.

SCOPERTI DUE NUOVI PIANETI EXTRASOLARI: "HANNO ACQUA, SONO SIMILI ALLA TERRA"

Rassegnamoci: non siamo soli nell’universo. Il telescopio spaziale Kepler ha scoperto due pianeti fratelli della Terra, due sosia del nostro mondo nella Via Lattea. Pianeti dove potrebbe esserci acqua. E forse la vita.

Si tratta dei pianeti più simili alla Terra mai scoperti, fa sapere il gruppo di ricercatori guidato dall’americano William Borucki, del centro di ricerche Ames della Nasa, . La scoperta, che ha annunciato sulla rivista Science i risultati delle ricerche basate sui dati del telescopio spaziale Kepler. «I pianeti simili alla Terra esistono», dice l’astronomo Raffaele Gratton, dell’Osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Lo scopo di queste ricerche, prosegue Gratton, è capire se ci sono probabilità che questi sistemi ospitino la vita e magari trovarne le testimonianze.
I due fratelli della Terra fanno parte di un gruppo di pianeti nato intorno alla stella Kepler-62, che somiglia al Sole e dista fra 2.000 e 3.000 anni luce da noi. I due sosia della Terra, che i ricercatori ipotizzano solidi, con una composizione rocciosa o ghiacciata, con un’atmosfera con azoto, anidride carbonica e acqua, sono stati scoperti grazie alla tecnica dei transiti, che analizza le fluttuazioni nella luminosità di una stella nel momento in cui un pianeta le passa davanti, eclissandola parzialmente. I due pianeti ricevono dalla stella un flusso di luce simile a quello che Venere e Marte ricevono dal Sole e questo lascia supporre che possano ospitare un’atmosfera e acqua liquida.
«Un pianeta avvolto da un’atmosfera e con fiumi e mari sarebbe un Santo Graal per la planetologia extrasolare», scrive Science commentando la scoperta.

SFIDA SPAZIALE PER LA NASA, STANZIATI 105 MILIONI PER CATTURARE UN'ASTEROIDE

La sfida è ambiziosa: catturare nello spazio, praticamente al lazo, un asteroide da 500 tonnellate con un'astronave robotizzata, e trasportarlo vicino alla luna, dove gli astronauti possano poi esaminarlo ed estrarne materiali preziosi. Ma il presidente Barack Obama non si tira indietro, e per il budget 2014 ha in programma di inserire 105 milioni di dollari da destinare alle prime fasi di un programma ad hoc per la Nasa. 


LA MISSIONE
La missione per la 'catturà potrebbe partire già nel 2017, mentre il 'randez vous' con gli astronauti vicino alla luna potrebbe avvenire nel 2021, scrive oggi il Washington Post citando documenti della Nasa presentati la scorsa settimana al Congresso. In base al piano, un razzo Atals V dovrebbe lanciare la nave robotizzata verso l'asteroide con il compito di catturarlo e trasportarlo, e poi gli astronauti lo raggiungerebbero tramite lo Space Launch System e una capsula Orion, già in via di realizzazione. Un lancio di una capsula Orion senza equipaggio è già in programma per il prossimo anno. L'invio degli astronauti sarebbe peraltro il primo oltre l'atmosfera terrestre sin dai tempi dell'ultima missione Apollo sulla luna, nel 1972. «È un concetto molto ingegnoso», ha detto il senatore Bill Nelson, presidente della sottocommissione Scienza e Spazio del Senato, spiegando che al contempo la Nasa svilupperà le capacità per spingere via pericolosi asteroidi che minaccino la terra. Inoltre, ha detto, potrà progredire anche nei programmi per inviare astronauti su Marte negli anni 30 del 2000.

ALTRI "CONCORRENTI" Ma in realtà la Nasa non è sola nella corsa agli asteroidi. Già quasi un anno fa, dopo aver esplorato gli abissi dell' oceano spingendosi in solitaria fino al punto più profondo della Fossa delle Marianne, il regista James Cameron aveva fatto sapere che ora punta allo spazio. La star di Hollywood, insieme all'amministratore delegato di Google Larry Page e al presidente esecutivo Eric Schmidt, oltre ad alcuni ex funzionari della Nasa, si è lanciato in una joint venture per sostenere finanziariamente la 'Planetary Resources', una società di esplorazione spaziale interessata all'estrazione di risorse naturali come ferro e nichel sugli asteroidi vicini alla Terra. La possibilità di estrazione mineraria sugli asteroidi vicini alla Terra è oggetto di discussione da decenni, ma i costi elevatissimi dell'operazione sono sempre stati un ostacolo. Uno studio per la Nasa del 2012 ha calcolato che 'catturarè un asteroide di 500 tonnellate e portarlo in orbita intorno alla luna per esplorarlo o estrarre materie può arrivare a costare circa 2,6 miliardi di dollari. Ma intanto, Obama appare determinato a cominciare e i 100 milioni di dollari, ha detto il senatore Nelson, serviranno anche ad individuare l'asteroide giusto per la 'cattura.

ECLISSI DI LUNA PIENA, CRESCE L'ATTESA PER LO SHOW DI STASERA

Comincia il conto alla rovescia per l'eclissi di Luna di questa sera. Sarà una eclissi parziale, ma a rendere particolare l’evento è il fatto che accade in un notte luminosa di Luna piena e si vedrà il bordo lunare che si oscurerà appena entrerà nel cono d'ombra che la Terra proietta nello spazio. Visibile da tutta Europa, Italia compresa, l’eclissi sarà simile a quella parziale del 31 dicembre 2009, come superficie lunare oscurata. L'eclissi è parziale perché il disco della Luna non entra completamente, ma solo parzialmente, nell'ombra della Terra. La Luna entrerà nel cono di penombra della Terra già alle 20,03 ma in quel momento l’oscuramento del lembo lunare sarà impercettibile, si farà più marcato quando la Luna entrerà nel cono d'ombra della Terra alle 21,54, il culmine del fenomeno sarà alle 22,07, poi la Luna uscirà prima dal cono d’ombra (alle 22,21) e quindi dal cono di penombra a mezzanotte e undici minuti.
Molte sono le iniziative organizzate in tutta Italia per osservare lo spettacolo celeste.

SCOPERTA UNA NUOVA IMPERFEZIONE DELL'UNIVERSO: "I MASONI SCOMPAIONO"

È stata osservata una nuova imperfezione dell'universo: consiste in una asimmetria fra materia e antimateria presente nel cosmo. La scoperta ha una firma italiana e si deve all'esperimento Lhcb, uno dei quattro esperimenti del più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider al Cern di Ginevra, guidato da Pierluigi Campana. In via di pubblicazione sulla rivista Physics Review Letter al risultato partecipano molti fisici dell'Istituto Nazionale di fisica Nucleare (Infn).

In pratica l'esperimento ha osservato delle differenze di comportamento nel modo in cui scompaiono, ossia decadono, alcune particelle di materia chiamate mesoni Bs e delle loro particelle gemelle (ma con cariche opposte) di antimateria, i mesoni anti-Bs, subito dopo che vengono generate dalle collisioni dell'esperimento. È la prima volta che viene osservato questo comportamento in questi mesoni, in precedenza era stato osservato in altre tre particelle subatomiche.
La scoperta, sottolinea il vicepresidente dell'Infn, Antonio Masiero, «ci dà un indizio per poter risalire al momento iniziale dell'universo, quando si pensa che materia e antimateria erano in parti uguali e interagendo fra loro avrebbero dovuto annichilirsi a vicenda, invece si è sviluppata l'asimmetria che ha sancito il predominio della materia sull'antimateria nel cosmo e che è stata una condizione necessaria, a esempio, per la nostra stessa esistenza».
Studiando le sottili differenze nel comportamento delle particelle e delle corrispettive antiparticelle gli esperimenti di Lhc cercano di gettare luce sul perchè di questo fenomeno.
«Stiamo cercando i pezzi mancanti del puzzle - sottolinea Campana - che costituiscono un test per la teoria e sono una sonda per rivelare la presenza di una nuova fisica oltre il modello standard».
Ricostruendo un campione di circa 1065 decadimenti di questi mesoni, l'esperimento Lhcb ha rivelato che in 676 casi i mesoni anti-Bs decadono, producendo una coppia di mesoni K e pioni, rispettivamente carichi positivamente e negativamente. Ci si aspettava che i mesoni Bs di materia ordinaria producessero un numero uguale di decadimenti identici (con cariche invertite). Invece è accaduto solo in 389 casi.
Una bella differenza. La violazione della simmetria osservata «è compatibile con il modello standard delle particelle ma - osserva Masiero - pensiamo che questo modello non sia sufficiente a spiegare l'ammontare dell'asimmetria fra materia e antimateria che vediamo nell'universo, per comprendere il fenomeno abbiamo bisogno dei segnali di una nuova fisica, oltre il modello standard».

Post più popolari